In un loop frenetico di immagini, colori e package in questi giorni passiamo in rassegna web tutte le più golose leccornie che la Pasqua della nostra tradizione racconta: declinazioni 3.0 di colomba, il lievitato più celebre e versatile, la pastiera, storica e orgogliosamente nostrana, ma sopra tutto le uova di cioccolato, vera prova in questi giorni dei virtuosismi creativi di maestri chocolatier e pastry chef di casa nostra.
Ma data la restrizione domiciliare della zona rossa sono tutte tranquillamente in vendita anche on line e in modalità delivery.
Alla ricerca di notizie, curiosità, e novità inedite ecco una panoramica di prodotti artigianali e autori blasonati che renderanno “griffata” la tavola dolce della Pasqua partenopea.
Anzitutto «l’uovo sospeso»: intraprendente iniziativa di Massimo Miccio, Mariano Gallo e Diego Di Flora, che con base al Ristoro di Sant’Egidio presso il Convento di San Pasquale a Chiaia hanno raccolto oltre mille uova di cioccolato, donate da imprenditori, aziende produttrici o privati e destinate a famiglie indigenti, orfanatrofi, case di riposo, centri di sostegno e assistenza per i senzatetto.
Da Sant’Egidio al Monte Albino il team Pepe Mastro Dolciere diretto da Teresa Vitolo prepara una sorprendente pastiera lievitata in vasocottura e la nuova colomba alla mela annurca campana igp e cioccolato caramello, secondo le ricette esclusive dei Maestri Alfonso e Giuseppe Pepe.
Dall’archivio di Pasquale Marigliano, raffinato chocolatier e pastry chef da Ottaviano, ecco le preziose uova col cioccolato Barry Callebaut (di cui Marigliano è ambasciatore dal 2011): oriente, neoclassico e asteroide sono solo tre esemplari scultorei dalla collezione del maestro.
300 kili di cioccolato fondente per l’iconico uovo dipinto a mano con cui ogni anno Gay Odin rende omaggio alla cultura e l’arte italiane e che quest’anno Donna Marisa Del Vecchio ha inteso tributare al settecentenario della morte di Dante Alighieri.
Visionario e futuristico il colpo d’occhio per le uova di Mario Di Costanzo, vero designer del dessert, che sorprendono prima per forma, foggia e colore e poi per scioglievolezza, consistenze e pralinatura.
«Pastiera 27» s’intitola la rivisitazione del più celebre dessert pasquale che il patissier Gianluca Ranieri ha immaginato in un’insolita versione quadrata, per la quale alla ricetta classica ha aggiunto un ingrediente segreto che ha richiesto ben 27 perfezionamenti, manco a dirlo. Alla cannella, invece, il moderno riedit di Valentina Cappiello, dinamica cake blogger e autrice di fortunati ricettari in libreria e on line.
È del giovane Riccardo Eboli, maestro gelatiere tra Posillipo e Pozzuoli, la più geniale versione di uovo “speciale”, pensato con Lia Palmieri, al cioccolato pralinato a latte, fondente o pistacchio, che come sorpresa ha una squisita farcitura di gelato al fondente o “Don Ciccio” (pistacchio, mandorla e nocciola).
Marco Infante colora le varie colombe di Casa Infante e le correda di sac a poche per la farcitura a casa, così come abbina alle sue uova granellate a pistacchio o arachidi e caramello un vasetto di spalmabile al gusto omologo.
Da Aversa Biagio Martinelli, celebre per la sua Polacca, rivisita la colomba in chiave “Moka” e la arricchisce di aroma al caffè con una miscela napoletana e pepite di cremino al gianduia fondente. Risultato? Profumi e sapori della prima colazione a casa.
Da Salvatore Capparelli ai Decumani la colomba di quest’anno si guarnisce con amarene (sia nell’impasto che fuori) e crema pasticciera anche qui in sac a poche accessoria, mentre le uova sono in cioccolato variopinto e foggia da pittura astratta.
Non passano inosservate, infine, le performance degli stellati.
Lino Scarallo dal suo Palazzo Petrucci a Posillipo propone senza stagionalità la sua golosa pastiera scomposta: scioglievole dessert al cucchiaio, in cui gli ingredienti tradizionali si ricombinano in un equilibrio perfettamente calibrato.
Carmine Di Donna dalla Torre del Saracino alla corte di Gennarino Esposito impasta la più classica fragrante pastiera e la perfetta colomba secondo disciplinare 2005 in quattro gusti: cioccolato, pellecchiella vesuviana, arancio e frutti di bosco. Il tutto confezionato in eleganti scatole gioiello.
Il bi-stellato Francesco Sposito dalla Taverna Estia a Brusciano sforna già da giorni il suo più suadente lievitato con pellecchiella del Vesuvio, cannella, nocciole, agrumi e tanta vaniglia bourbon.
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di Salvio Parisi
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