La cucina di ricerca, si sa, ha la spinta della passione, del know-how e dell’ambizione evolutiva.
Il giovane Angelo Carannante, 100% flegreo e fitness addicted, è approdato qualche anno fa al Caracol sul faro di Capo Miseno dopo un percorso di solida costruzione professionale e conoscenza territoriale, ma sin dalla sua apertura, dove l’hanno voluto i due conduttori Roberto Laringe e Alfredo Gisonno, ha fatto dei fornelli il suo libro del Grimorio o di Jumanji: sì, perché come un vero alchimista e un abile mago dai poteri e gli ingredienti esoterici ha imbastito in poco tempo tecniche, prodotti, abbinamenti e segreti che dal mare di fronte e dalla terra alle spalle sviluppa, sovverte, corregge e manipola, tramutando pietanze e cotture in “pozioni emotive” che stregano i sensi, dall’occhio all’olfatto e il palato.
Una cena d’autunno sul finire della stagione d’apertura ha conquistato me e i cinque dotti commensali (Guido e Teresa Ferraro, Fosca Tortorelli, Roberto e Alessandra Laringe) con un menù “marine glocal” di altissimo review rate.
Burro, composta di limone e carry di mare (finocchio marino e salicornia), samosa con mantecato di baccalà, anguilla laccata e zucca…
Bunuelos al tartufo
“Purpetta” di polpo alla Luciana
Porro, salsa romesco e ventresca di tonno
Pennone Gentile con battuto di taratufo affunicato e aneto
Risotto al baccalà con arancia, polvere di cavolo nero, tartufo e caffè
Ricciola e verza in purea e croccante
Knell di sorbetto al limone verde e pasta di alghe
“Caracolato” (cioccolato bianco e caviale, knell di sorbetto al lampone affumicato e crumble alle alghe)
Sufflè al nucillo e gelato alla ricotta
Mondorle, pocino e fichi sott’aceto
Wine & drink pairing:
Dolomis Trentodoc
Sancerre Galifard Thomas-Labaille
Feudo di Mezzo Etna Rosso Edonè
Truffle Gin Tonic
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Testo e foto di Salvio Parisi
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