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Prima determinata, rigorosa e perfezionista poi bionda, fisico atletico e occhi verdi cangianti, ma quello che per primo convince e conquista di Francesca Frendo è il suo fare affabile e rassicurante con un sorriso sincero e contagioso.
Da Torre del Greco al cuore di Napoli, passando per il design d’interni, la moda, la fotografia e Fox Italia con le “Lucky Ladies”, Francesca è un architetto tra old school e «3.0»!
E’ appena rientrata dal “Salone del Mobile”, che con oltre mezzo secolo di edizioni resta l’appuntamento milanese obbligato di Aprile col miglior upgrade professionale di respiro internazionale.
Eccola raccontarsi con poche mosse nella rubrica F&F di brevi interviste “4 domande & 1 selfie“.
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Ciao Francesca: grazie per incontrarci nel tuo luminoso appartamento di Chiaia.
1 – Alla luce della tua attitudine eclettica, la nostra prima domanda è di autodefinirti in una frase.
..Bhè, ecco: sono un architetto che ama l’eleganza delle cose semplici e cerca l’anima in ogni struttura.
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2 – Il tuo approccio con progettazione e realizzazione: fasi ed elementi del percorso. Cos’hanno le tue case più belle?
Le case più belle sono quelle che ho realizzato in Sardegna: lì in Costa Smeralda ho potuto esprimere al massimo la mia creatività imparando a usare le risorse dei materiali del posto. Reinventare forme con pietre, legni di recupero, rami raccolti in spiaggia e semplice calce bianca.
Diversamente poi adoro le mie case “sartoriali” in città, dove inserisco il mio fattore “it” Italian manufacturing. Disegno solitamente tutto: falegnamerie, maniglie, divani, console, madie, lampade. Amo customizzare.
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3 – Hai dei riferimenti e dei nomi dalla storia ad oggi a cui ti ispiri quando crei?
Le mie icone professionali del passato partono da Frank Lloyd Wright con la sua architettura organica a Gaudì con le sue dinamiche forme sinusoidali. Nel design contemporaneo adoro la visione futuristica di Karim Rashid, designer d’avanguardia che invita a vivere la nostra era tecnologica come spunto di creatività: quest’anno è protagonista del nuovo mood design del marchio Iquos, iconica la sua scultura “Converse” al Fuori Salone di Zona Tortona. Ma il grande maestro resta per me Giulio Cappellini, che quest’anno è stato l’art director di Spazio Super Studio: il suo messaggio per i nuovi designer è stato “siate creativi con oggetti che risultino funzionali e abbandonate il puro edonismo”.
Anch’io ho vissuto un piccolo angolo di Fuori Salone: in Brera nella nuova location di Eccellenze Campane con un mood dedicato alla Costiera ho presentato (sono in vetrina) alcuni pezzi della mia collezione di complementi limited edition prodotti in Campania dall’Antica Falegnameria di Michele Madonna. Mi intriga creare qualcosa che sia estrapolato dai miei progetti di puro taglio architettonico.
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4 – Lavori su e giù per lo Stivale e non solo: un elemento, una struttura o un colore che non manca mai nei tuoi esecutivi.
Vero! Non lavoro solo a Napoli e mi sposto facilmente ovunque (..anche perché adoro viaggiare): Roma, Milano, Porto Cervo, Porto Rotondo, Capri o Saint Tropez sono mete presenti nelle mie progettazioni.
Gli interiors che realizzo non mancano mai di un mio colore customizzato, ovvero una parete piuttosto che un tessuto o un mobile devono avere un colore creato da me, dalla miscela di più colori creo il nuovo codice “frendo-ark”. Nelle mie strutture non mancano porte-vetrate per l’ambiente cucina o come complemento un pezzo originale d’arte o modernariato ben studiato nella sua posizione “site specific”.
..Thanx, Miss Frendo!
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di Salvio Parisi
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