La Maison Rubinacci detta da oltre mezzo secolo le regole dell’alta sartoria napoletana e insieme a poche altre aziende illumina e divulga nel mondo il Made in Naples, meglio ridefinito “fatto a mano a Napoli”.
Da nonno Gennaro (detto Bebè), papà Mariano e oggi tuo fratello Luca con la sua innovativa idea de “Il guardaroba di Luca” (partita a Londra da Harrods), Rubinacci scandisce sia nell’hand taylored che nel ready to wear l’eccellenza del prodotto artigianale italiano di oggi.
Elegante, classico e sportivo, lavoro e tempo libero, pubblico selezionato ed esigente: questi i capisaldi della vostra filosofia aziendale che da Napoli con la London House a Palazzo Cellamare nel tempo è solidamente approdata a Londra, Roma, Milano e New York.
1 – Voi rappresentate ed esportate la miglior tradizione sartoriale maschile partenopea: Alessandra introduce e dirige da qualche anno la donna Rubinacci.
Come si pensa e si svolge una linea femminile che compendi la solidità del prodotto artigianale e la versatilità delle fashion collection?
La solidità del prodotto artigianale nella mia collezione donna si evince dalla cura delle finiture del capo fatte doverosamente a mano dai nostri sarti eccellenti.
Io non seguo la moda ma la natura in ogni stagione è mia fonte d’ispirazione nella scelta di texture e colori adoperati e affiancati da CHI sicuramente sa far meglio di qualsiasi stilista.
2 – Voce narrante nel reality dell’anno, tu più che le altre hai inventato e interpretato il lucky-ladism.
Edonismo, commedia, fiction, show-out o vezzo: le opinioni e le definizioni si sono sprecate, in ogni salotto o ufficio, in ogni città o show-room, ma alla fine gli share vi hanno dato ragione.
Ho collaborato illo tempore con FremantleMedia Fox Italia alle ricerche per il casting di voi sei ladies e oggi si vocifera di una seconda stagione di LL: alcune “candidate” escluse dal reality hanno proferito sentenze non proprio lusinghiere su tutte voi, ma poi giorni fra qualcuna m’ha ricontattato per sapere dell’eventuale nuovo casting! ..Dicci delle tue lucky friends..
In Lucky Ladies ho giocato a sbeffeggiare e ironizzare col mio aspetto glam, divertendomi a “osare” nel linguaggio e negli atteggiamenti: la persona seria cerco di farla nel quotidiano.
Le lucky girls sono quattro donne di spessore e professioniste dalle personalità forti ed eclettiche: hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco e questo non è poco!
3 – Alessandra in cucina: il tuo rapporto coi fornelli!
Adoro mangiare: non per nutrirmi ma per il gusto e il godimento della cucina.. Per questo le volte che mi cimento in quest’arte è per preparare pietanze come diciamo a Napoli “inzevate”, cioè saporite: come i famosi spaghetti San Giovanni, attinti dalla cucina doc del Circolo Italia, naturalmente in onore di mio marito!
4 – Limitless #3: tra qualche giorno rimetterai in scena per il terzo anno il tuo estroso party, che è già un’icona in città.
Noi di F&F abbiamo ricevuto (con onore 🙂 ) news e invito in anteprima e tutta la Napoli che ama osare (..nell’entertainment, s’intende!) vuol partecipare a questo che già si preannuncia come l’evento dell’estate che ormai volge al termine!
..Un fil rouge, un dress code?
Limitless è per me l’occasione migliore per indossare l’abito che più mi calza a perfezione: la mia “illimitata voglia di divertirmi”!
testo e foto di Salvio Parisi
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