Terminate da poco le varie settimane della moda per la donna SS-16 nelle capitali del fashion biz, ovvero New York, Londra, Milano e Parigi, F&F ha stilato un breve personale report sulle passerelle dei cinque migliori designer e brand in cartellone nell’ordine cronologico di svolgimento delle quattro fashion week.

BURBERRY

La passerella era giovane, frizzante e moderna. Apparentemente teen, abiti corti e languidi, delicati, contrastati con dettagli in oro, alamari o macro fibbie, portati con montgomery over e di colore nero, modernissimi: nuance chiarissime quasi nude, con elaborati rilievi tridimensionali in maglia. Scarpe e accessori, di sapore grunge con catene ed applicazioni macro, perfettamente spensierati.

CHRISTOPHER KANE

Una collezione decisa e innovativa. Un’esplosione cromatica gestita a tavolino, una perdita di struttura geometrica e fattura sartoriale. Inserti frastagliati ed asimmetrici di colore e materiale. Patchwork come pennellate fluide. Una garza hi-tech e riflettente aggiunge drama e femminilità. Un collage davvero maestoso quello di Kane.

JONATHAN SAUNDERS

Pannelli di tessuti diversi, montanti assieme su silhouette algide ed essenziali. Una tavolozza multiforme di mondi che si assemblano e prendono vigore visivoe. Una fluidità materica pervade l’intera collezione: macro-jacquard effetto cravatta scivolano in bande fasciate sui capi lunghi e leggeri.

JW ANDERSON

La collezione di Anderson suscita una sensazione dannatamente fresca: silhouette come opere d’arte, stampe all-over di Keith Haring sono il plus di abiti, gonne e top e la magliera ricca di rouches apporta moderno romanticismo all’intera collezione. Un giovane brand, un’opera indiscussa.

SIMONE ROCHA

Di ispirazione apertamente Japan la collezione S/S 16 del brand, che ha saputo mixare al gusto delle stampe dei giardini di Kyoto un sapore hard & bondage. Cinghie, lunghi foulard e stringhe in pelle avvolgno i capi, evidenziando i corpi e definendone i volumi. Rouches e fiocchi morbidi introducono, invece, un romanticismo vittoriano caro alla tradizione inglese.

di Gianmarco Chianese