Da Salerno a Londra, da Roma a New York: piglio ironico e sornione, Yari Gugliucci ha 42 anni di cui oltre metà trascorsi tra cinema, teatro e tv.

Attore, autore e trainer: Maurizio Fiume, Lina Wertmuller, i fratelli Taviani, Michelle Pfeiffer, Timothy Spall o Riccardo Mosca sono solo alcuni nomi notabili nella sua già austera carriera, che conta anche un originale romanzo autobiografico «Billy Sacramento».

Alle porte di un ruolo da Totò 2017 diretto dalla Wertmuller e di un altro col grande Woody Allen a New York, eccolo in un passaggio partenopeo nella nostra rubrica di brevi interviste 4 domande & 1 selfie.

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Ciao Yari, bentornato a Napoli: grazie per incontrarci qui sul roof dell’Excelsior di via Partenope e rispondere a quattro domande quattro per il nostro e-mag!

1 –  Da Maurizio Fiume e la Wertmuller fino a Woody Allen: crescendo (anche professionalmente) è più importante rallentare per metabolizzare e ponderare sui traguardi raggiunti oppure provare ad accelerare e rincorrere obiettivi impellenti e altre mete?
Non c’è mai un giro di boa in questa professione: spesso si tende a ricominciare daccapo, sembra sempre che sia il primo lavoro.. di solito si dice “qual’è il lavoro più bello che hai fatto?” ..l’ultimo, perchè vorresti cancellare tutto il vecchio. Questo fa parte di un know-how di attori formati in un certo modo e periodo: i tempi son cambiati, il futuro professionale è più incerto, così mi auguro passione sempre accesa e nuovi stimoli che vengano dai giovani. La rete e i social stanno stravolgendo il modo di fare teatro, cinema, tv e cambia la recitazione, è diventata multitasking! Io mi sento un pò ..”analogico” e a 42 anni oggi mi voglio re-innamorare della scena come se ne avessi 12..

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2 –  Sulla scorta delle tue tappe professionali, geografiche e autorali voglio farti queste domande brevi: Rebinsky o i Fratelli Taviani? ..Napoli o NY? ..Billy Sacramento o Totò 2017?

Rebinsky, Rebinsky: il teatro!

Con Michelle Pfeiffer e Kevin Kline fare La Tempesta in inglese a Londra: io di Salerno con mia mamma in prima fila ..son cose irripetibili!

Poi ai Taviani già ci sei arrivato: e ti diverti con la storia e con due grandi fratelli che a 90 anni “giocano” a far fare la guerra in una produzione internazionale! Però nel teatro la misura dell’arte non ha confini: anche in epoca di muri sul Messico o di Brexit nell’arte niente paletti o barricate, puoi nascere a Salerno o analfabeta e ritrovarti a Londra a recitare Shakespeare in casa loro ..è una vittoria meravigliosa!

Napoli o New York? Sono la stessa cosa: è una questione di meridiani. Se vedi, quando qua piove lì c’è lo stesso tempo. In più l’italiano sta salendo alla grande: allora il mio futuro è senz’altro tra qui e là!

Sacramento e Totò? Il mio Billy è un Gugliucci esoterico, multiforme, shakespeariano: mia mamma dopo averlo letto mi disse “come mamma ho fallito!” ..Totò è arrogante e geniale, è una rilettura biografica così di moda in questo periodo: facciamo un Billy Sacramento che fa Totò ..in chiave moderna!

Reinventare i classici è una grande chiave lavorativa assai attuale, retroattività intelligente: Star Wars molto en vogue in questi anni non è che I sette contro Tebe di Eschilo..

3 –  ..Guardaroba dandy o tempo libero?
Dandy, dandy.. Io vivo in bilico tra qui e NY: da Napoli alla Grande Mela la sartoria partenopea, lo stile italiano, c’è Isaia, c’è Kiton..

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4 –  ..E ancora: la Salernitana o i fornelli? Al netto della tua passione tutta campana per la tavola e la buona cucina, dove cenerai stasera o cosa prepareresti a Woody Allen per dialogare davanti a un piatto nostrano?

Mò mi fai litigà con la città, con la quale ho un ottimo rapporto: la Salernitana..

Ma ..amo davvero cucinare, anche se l’argomento è inflazionato!

Sono un tipo tradizionale e stasera andrei volentieri all’Osteria della Mattonella ai Quartieri, dove la signora Antonietta è un mito!

Ma per il maestro preparerei delle triglie alla griglia!

..Con limone o aceto? Non te lo dirò mai!

foto e testo di  Salvio Parisi