Se Spielberg e Diane Keaton hanno scandito la nota internazionale alla 62° edizione dei Premi David di Donatello, mentre ci ha emozionato quello speciale alla Sandrelli e quello a Carpentieri, è stato invece al varco in Cinecittà che sin da subito s’incrociavano sorridenti e radiosi i volti di numerosi protagonisti partenopei che hanno affollato e illuminato da prima serata il red carpet in direzione degli Studios.
Ma sul palco, manco a dirlo, è stata Napoli a riscuotere la vittoria assoluta della kermesse.
Sì, è stata proprio la nostra città vista da Amelio ne «La tenerezza» e da Ozpetek in «Napoli velata», mentre Marco e Antonio Manetti l’hanno descritta nel loro musical vincitore «Ammore e malavita» e Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone l’hanno disegnata nell’animazione di «Gatta Cenerentola».
Le cinque statuette alla pellicola dei Manetti Bros, le due per «Gatta Cenerentola», altrettante per il film di Ozpetek e quella prestigiosa a Renato Carpentieri per il capolavoro di Amelio sono un gratificante segno della rinascita di Napoli capitale culturale e artistica.
Anche la grande moda italiana (e non solo) ha puntualmente omaggiato il cinema nostrano: da Gucci e Valentino, da Armani, Prada, Max Mara a Ermanno Scervino, Dolce & Gabbana, Bluemarine, D- Squared, Balmain e Tom Ford hanno vestito gli artisti a passeggio sul tappeto rosso.
E da lì, accanto alla fantastica DeLorean coupe di “Ritorno al futuro” che per prima campeggiava tra le celebrity, sono passati eleganti e orgogliosi tanti talenti figli del Vesuvio: Lina Sastri, Anna Bonaiuto, Serena Rossi, Maria Pia Calzone, Massimo Ranieri, Peppe Barra, Franco Ricciardi, Antonio Fresa, I Foja, Giovanna Mezzogiorno, Luisa Ranieri, Carlo Buccirosso, Giovanna Rei e tanti altri.
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di Salvio Parisi
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